In occidente c’è un detto molto conosciuto che dice: “Il silenzio è d’oro”. Nelle tradizioni filosofiche o esoteriche, il discepolo deve rimanere in “silenzio” per un lungo periodo, prima di poter interloquire con il maestro, questo gli consente di non disperdere o meglio “inquinare” con pensieri fuorvianti, le informazioni acquisite e di “metabolizzarle” al meglio, prima di metterle in pratica.
Nelle culture più antiche c’è sempre un proverbio che dice che il silenzio, inteso come parlare poco, è una virtù. In Cina, si dice: “I malanni entrano dalla bocca, i guai escono dalla bocca“. Ovviamente La verità di queste affermazioni dipende dalle situazioni.
Esiste sicuramente una circostanza in cui il silenzio è fondamentale per alcune pratiche e questo è il SILENZIO MENTALE.
Interrompere il continuo dialogo all’interno del cervello è una delle cose più importanti che si debbono attuare per incrementare innanzitutto la creatività, e le prestazioni, ed in ultimo perché no, anche la salute. Riuscire ad arrestare l’incessante fiume di parole e anche di immagini che transitano all’interno del nostro cervello, è un passo necessario per dare pieno potere al proprio essere, in tutti i campi.
Identificare il cervello con la mente è parzialmente vero. ll cervello non è la mente, ma parte di essa. Paragonando il cervello al processore di un elaboratore elettronico potremmo comprendere meglio questo concetto. Al cervello, come al computer, attengono determinati processi logici e di controllo, quando questi non ci servono possiamo tenerli spenti. Così facendo, mettiamo a tacere il continuo dialogo interno che, altrimenti, ci tiene costantemente impegnati ad elaborare pensieri, preoccupazioni e paure, immersi nel troppo pensare a noi stessi e coinvolti in episodi negativi di altre esistenze e in altrui fatti, che ci richiedono enormi riserve di energia, inutilmente utilizzata.
Raggiungere lo stato di quiete, ci apre alla creatività e all’intuito di cui la natura ci ha dotati. Quando quietiamo il dialogo interno, lasciamo entrare nuove virtù, e possiamo “vedere” queste, manifestarsi in modi diversi. Così facendo riusciamo ad affrontare gli eventi e le questioni della vita con più potere e saggezza, evitando cosi’ che energie negative o circostanze sfavorevoli interferiscano con il nostro “essere”, a scapito della nostra affermazione. Questo sta alla radice della“difesa personale”. Affermare assolutamente il proprio essere, quindi il proprio diritto di ESISTERE, in senso assoluto.
All’inizio della pratica bisognerà trovare un luogo abbastanza tranquillo e mettersi seduti o sdraiati comodamente. Questo esercizio con un po’ di pratica, può essere fatto anche per soli 5 minuti durante la pausa sul lavoro o della scuola. E’ preferibile non chiudere gli occhi per evitare di addormentarsi. Cercate poi gradualmente di smettere di pensare. In alcuni casi all’inizio, il cervello si riempie di pensieri. Il trucco è di non forzarlo. Lasciate i pensieri liberi di emergere. Cercate di non allacciarvi a questi pensieri fluttuanti per non trasformarli in un susseguirsi di pensieri a catena quindi in “forme pensiero”. Quindi, qualunque abbozzo di pensiero affiori, lasciatelo semplicemente andare, senza farci caso. All’inizio, in taluni casi i pensieri sembreranno addirittura aumentare; non ci si deve scoraggiare e si deve insistere senza cercare di controllare la situazione. I guerrieri orientali erano soliti visualizzare la loro spada, tagliare di netto i pensieri mentre fuoriuscivano dalla testa.
Per avere il controllo, si deve essere tenaci. Ricordatevi che non si tratta di un processo costruttivo, muscolare, anche se di questo parleremo in seguito. Vi muoverete su un altro piano d’esistenza ed è come penetrare attraverso qualcosa di intangibile. Questa è una dote che hanno i piccoli e che gli adulti perdono poiché indirizzati in maniera sbagliata. Voi continuate determinati e ad un certo punto il “vuoto mentale” prenderà il sopravvento. A questo punto il “vaso” vuoto della vostra coscienza, potrà essere di nuovo “riempito”, ma di positività.
Il maestro di cui parlavamo all’inizio, metaforicamente potremmo divenire noi stessi o meglio il nostro “Io superiore”.
Impariamo a creare il "SILENZIO MENTALE".